L’alternativa dei GdR gratuti

Quanto costa il gioco di ruolo a cui giocate abitualmente? Un manuale per gdr a volte può avere costi piuttosto elevati, ma spesso ci si ritrova a dover acquistare più manuali (come nel caso di Dungeons & Dragons)  andando a spendere cifre piuttosto importanti. Per chi lavora tali cifre sono tranquillamente affrontabili, poi spesso la spesa si divide tra chi gioca e così via.

Esiste però una valida alternativa ai GdR commerciali che sta nei Giochi di Ruolo gratuiti: si tratta di GdR che vengono autoprodotti dagli autori e resi disponibili mediante la rete su appositi siti web. E’ un fenomeno nato a metà degli anni 90, quando internet iniziava a dilagare anche in Italia e metteva in comunicazione decine di migliaia di utenti: prima di questo evento sicuramente i sistemi autoprodotti sono stati tanti, ma rimanevano confinati a una ristretta cerchia di persone, proprio perché diffondere il proprio lavoro era pressocché impossibile. Con internet invece questi tipi di autoproduzione potevano emergere e arrivare sui computer di tutti.

I GdR gratuiti spesso partono, come ispirazione, da giochi commerciali e i sistemi vengono costruiti in base alle esperienze di gioco degli autori e non solo: infatti capita spesso che il sistema di gioco segua le esigenze e le idee di più persone, che forniscono la loro personale versione e la loro idea su ciò che manca o su ciò che potrebbe servire.

Ne escono prodotti frutto dell’esperienza, della passione e del gioco sperimentale e sperimentato al tavolo: i giochi più diffusi infatti hanno nell’aspetto giocato un loro punto di forza.

I punti di forza dei GdR gratuti sono molteplici:

  1. Sono Gratuti. Non costano nulla e quindi si risparmiano soldi che possono essere reinvestiti in accessori (dadi, miniature, teli per il tavolo etc)
  2. Grande scelta. I titoli in italiano sono parecchi, se poi riuscite a capire inglese e francese allora siete a cavallo e disporrete di una gamma di scelta praticamente illimitata.
  3. Aggiornamento. Essendo distribuiti via internet i manuali vengono aggiornati e resi disponibili praticamente in tempo reale.
  4. Confronto e supporto. E’ quasi sempre possibile contattare gli autori, tramite mail o forum, per avere chiarimenti su tutti i vostri dubbi.
  5. Materiale sempre disponibile. Non avrete più la scusa di aver dimenticato i manuali: basta una piccola connessione internet e potrete scaricare velocemente tutto.

Naturalmente esistono anche alcuni aspetti negativi: per esempio se gli autori non hanno molta esperienza, la qualità del regolamento potrebbe non essere eccelsa, oppure un continuo aggiornamento delle regole potrebbe non essere gradito o ancora gli autori potrebbero abbandonare il supporto del gioco, lasciandolo naufragare nel mare di internet. Tuttavia ogni gioco può offrire spunti e idee da elaborare e riutilizzare durante la propria sessione, quindi la lettura non è mai una perdita di tempo.

Per chi volesse entrare in contatto con questa realtà esistono dei portali internet che raccolgono al loro interno recensioni e link di giochi di ruolo gratuti distribuiti in rete:

  • Stonhenge WebRing. Web Ring dedicato ai soli giochi di ruolo gratuti italiani.
  • GdR Free. Portale WIKI + Forum dedicato ai giochi di ruolo gratis italiani
  • Roleplaying.it. Sito di gdr in genere ma con moltissimi articoli dedicati ai GdR gratuti.

Buona lettura e buon gioco.

Pubblicato da provolik

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10 commenti su “L’alternativa dei GdR gratuti”

  1. Mattia 24 Gennaio 2011 – 10:03

    non facciamo di tutta l’erba un fascio! esistono i giochi “indie” che hanno un prezzo contenuto (la maggior parte attorno ai 20 euro con dei minimi a 13) e sono completi, ovvero non necessitano di alcun supplemento.
    Questo perchè sono stati creati fuori da una logica commerciale e almeno due editrici su tre li traducono senza scopo di lucro.

    1. provolik Vai al profilo 24 Gennaio 2011 – 10:30

      I GdR grtuiti hanno costo zero per l’utente se usati in maniera appropriata ed essendo spesso distribuiti dagli stessi autori sono indie essi stessi. Anzi probabilmente sono stati i precursori degli indie che intendi tu.

      Inoltre gratis è diverso da “senza scopo di lucro” e gratis è incontrovertibilmente diverso da commerciale (a meno di non agganciare al gratuito un’operazione commerciale, come per esempio far pubblicità a un altro gioco o rivendere i moduli.)

      Infine il mio articolo promuove il gdr gratuito come alternativa a quello commerciale esponendone i vantaggi. Che poi ci siano alternative commerciali ai gdr delle major questo è indubbio.

    2. Gabriele Pellegrini Vai al profilo 2 Febbraio 2011 – 09:19

      Trovo che l’opinione di provolik sia decisamente equilibrata quando affronta l’argomento del costo dei gdr e non capisco dove gli si attribuisca l’errore di aver generalizzato.
      Parafrasando, dice che a volte (e perciò non sempre) un manuale può avere dei costi elevati (quindi non si nega che possa avere costi bassi) e che, spesso, ci si ritrova a dover acquistare più manuali (quindi spesso non vuol dire sempre).

      Ora mi piacerebbe approfondire la questione dei gdr indie, visto che se hanno un punto di forza da evidenziare non è certamente quello del prezzo, ma sarebbe OT.

  2. Mattia 24 Gennaio 2011 – 10:37

    ti posso dire che alcune delle riflessioni che fai sono le stesse che compaiono in un articolo dei primi anni 2000 chiamato Nuked Applechart che è stato fondativo per il movimento indipendente.

  3. Tyke Myson 24 Gennaio 2011 – 10:49

    Molti dei giochi indipendenti sono tutto fuorchè di prezzo contenuto. Per Esoterroristi si chiede 24,90 euro (90 pagine bianoc e nero!). NCAS nuova edizione 25 euro (edizione carina ma non fa certo gridare al miracolo da un punto di vista grafico), Shock 27 euro (lì si sono vergognati a mettere il numero di pagine). Verissimo che non ci sono quasi mai supplementi per il gdr new wave o indie, ma sono prezzi ai quali sul mercato librario equivalgono (per ora) le novità in brossura.

    Ben vengano quindi gdr gratuiti o a basso costo (vedi hyper actions).

    1. Mauro Vai al profilo 24 Gennaio 2011 – 17:36

      Considerando che sono giochi completi onestamente non mi sembrano poi cosí cari: in assoluto magari sí, ma se penso a quanto si deve spendere per giocare a D&D, a Vampiri, ecc., anche considerando che dietro ai giochi che citi ci sono realtà piccole e non una cosa come la TSR, non li trovo prezzi cosí inaccettabili.

      Sui giochi gratuiti, segnalo anche http://www.1km1kt.net/; molti sono a livello di bozza o comunque versioni antiquate, ma si trova molto materiale.

      1. provolik Vai al profilo 24 Gennaio 2011 – 18:47

        Buona segnalazione, non l’ho fatta nell’articolo perché ho linkato solo siti italiani e in italiano.

  4. Gabriele Pellegrini Vai al profilo 2 Febbraio 2011 – 10:08

    Articolo interessante, ma vorrei fare, con il massimo rispetto verso provolik, un intervento critico.

    Io penso che noi creatori di gdr free dovremmo rivedere e riconsiderare il concetto di gratuità come veicolo di promozione del nostro lavoro.

    Ritengo che non possa e non debba essere questa la bandiera che ci identifica; questo sì che è -riportando un’espressione già usata- fare di tutta l’erba un fascio.

    Quello di cui dovremmo parlare è qualità, originalità, innovazione… un nuovo modello di fare/creare gdr.
    E invece noi (e mi ci metto anch’io) parliamo di denaro e di risparmio, che non centrano nulla con i criteri appena elencati.

    Abbiamo perso un’occasione: il vantaggio di Internet non era il diffondere la nostra opera a costo zero, il vantaggio che non abbiamo sfruttato è il paradigma dell’open source.

    1. Mattia 2 Febbraio 2011 – 13:10

      Tra le persone che ho incontrato in questi anni nel mondo dei gdr, sei una tra quelle che stimo maggiormente. E’ una sintesi che condivido pienamente.
      Vertigo

    2. provolik Vai al profilo 2 Febbraio 2011 – 16:08

      Ci sono svariati aspetti da considerare. Prima di tutto la qualità non è un parametro oggettivo, ma anche lo fosse chi può dire che tutti i GdR distribuiti via internet siano di qualità? Si fa prima invece a capire se un gioco è gratuito: a- Se costa zero, b- Se non è un veicolo verso prodotti commerciali.

      Questo è quindi l’unico parametro oggettivo e identificativo. Tra l’altro l’essere a costo zero comporta un poter valutare in modo completo senza spendere, che non è paglia.

      La stessa cosa si può dire sia sull’originalità che sull’innovazione, ma su questi aspetti c’è di più: infatti l’originalità a ogni costo potrebbe anche portare a prodotti di livello medio basso e lo stesso discorso vale per l’innovazione.

      L’open source è una scelta, ma se ben si adatta a certi progetti software, non è detto svolga lo stesso compito con le idee e la proprietà intellettuale.

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