4 Giocatori di Ruolo: Istruzioni per l’uso

Nel gdr ho sempre creduto a una regola sopra tutte: quando ci si siede al tavolo, lo si fa per vivere una storia da protagonisti. Tutti, nessuno escluso. Ciascuno può preferire “interpretare” una parte diversa nel dramma.

Non importa: sì, in un’avventura hanno tutti un ruolo diverso. E allora? Questo non deve essere uno stimolo per “lasciare il timone” da personaggio principale a qualcuno.  A maggior ragione, qualunque tipologia di personaggio e qualunque stile di gioco può essere fatto “protagonista”. La storia è di tutti.

Le domande cui questo articolo vuole rispondere sono:

  • Come potrebbe degenerare un personaggio se lasciato troppo libero di “vagare” come un grande carciofo nella zuppa?
  • Come i giocatori possono renderlo il più utile, il più “protagonista” possibile?

Nello scorso articolo ci siamo concentrati sulle “cinque figure fondamentali” tra i personaggi di ogni storia da gdr che si rispetti. Nella fattispecie: Il Prescelto, Il Comandante, La Faccia, Lo Specialista e La Spalla.

Questa volta, invece, grazie ai vostri feedback e suggerimenti, scenderemo più nel particolare e analizzeremo quattro figure che, se magari non presenti in ogni party di gioco, sono da considerare interessanti e degne di essere attenzionate per le problematiche e gli stili di gioco che possono portare in partita: arricchendola se ben indirizzati… o sconvolgendola del tutto.

Tipo #1: Il Figo per Forza

Ciuffo. Ciuffo rosso. Naso all’insù.
Camice bianco.
E Stivaletti da Schianto.

Archetipo: Hannibal nella serie tv omonima
Punto di forza:
Tutta l’attenzione sarà canalizzata sempre e solo su di lui e i suoi costosi mocassini in vera pelle di serpente (o umana).
Debolezza: Gli risulta estremamente facile procurarsi innumerevoli nemici che vorranno distruggere non solo i suoi completini intimi di Armani ma anche quelli di tutto il party.

Come potrebbe degenerare: Esistono due tipi di Fighi per Forza: quelli che ce la fanno e quelli a cui mancano gli attributi. Nel primo caso, averlo in party sarà ottimo e lui si muoverà come una sottocategoria vestita meglio della Spalla. Nel secondo caso, invece, dopo la prima scena chiunque si renderà conto che il completino di Armani in realtà era contraffatto e che la bellezza decantata e simmetrica del volto in realtà è più somigliante alle fattezze paffute del Divino Otelma che alle zigomature da sogno di Mads Mikkelsen.
Come renderlo utile: Per il Figo per Forza l’importante è che non gli si interrompa il Ritmo della Figosità. Perché sia così, però, il Figo deve accettare che ogni tanto questa si blocchi per dar spazio anche agli altri, e che la partita non sia una continua parata in onore di se stesso.

Tipo #2: Il Codardo

Qualcuno potrebbe confonderlo con una Spalla. In realtà c’è una differenza sostanziale: se il secondo non ha problemi a sporcarsi le mani, ma nel farlo rimane sempre un po’ più in ombra degli sciacalli che lottano per un briciolo di protagonismo, il Codardo non è interessato né all’una né all’altra cosa: rimane dietro i personaggi più “grossi”, se ogni tanto sbuca fuori è solo per cercare un nascondiglio migliore. Come un cauto topino riesce a guizzare da un pericolo all’altro senza buscare nemmeno un danno.

Archetipo:
Benit Gabor de La Mummia (1999)
Punto di forza: Il più bravo a scovare scappatoie
Debolezza: Impossibile contare su di lui per qualsiasi cosa che non sia buttare la pasta
Come potrebbe degenerare: Il Codardo è facile a risolversi in un minuscolo blob che segue il party perché altrimenti non avrebbe come giustificare la persistenza della sua vita. Il party stesso potrebbe chiedersi perché continuare a portarsi dietro questo melmone che mangia pane a ufo, buono solo a lamentarsi del fatto che il gruppo si caccia troppo spesso in situazioni pericolose. Situazione tipica: Quando, di fronte all’ennesima lamentela, il gruppo chiede “Ma allora perché stai ancora con noi?”, il Codardo non sa rispondere che con sguardo vacuo. Il gruppo si prende di pena e capisce di non avere cuore di lasciarlo a morire in mezzo al deserto.
Come renderlo utile: Inutile portarlo ad agire in ruoli di primo piano o nel mezzo dell’azione. Il Codardo smetterà di essere utile quando vedrà la sua vita direttamente in pericolo. È quindi consigliabile, laddove il sistema lo consenta, lasciare il personaggio indietro: per esempio al villaggio a prendere informazioni, oppure alla nave a fare supporto al resto del gruppo. Insistere non sarà che deleterio per lui.

Tipo #3: L’Agente del Caos

Basatan, il Signore dei Granchi. Bugg-Shash, L’Oscuro. Cthylla, la Figlia Segreta. Nyoghta, la Cosa che non dovrebbe esistere. Cos’è questa sagoma informe che sbuca dal luogo in cui persino i Grandi Antichi hanno timore di guardare? Perché porta con sé sangue, urla di bimbi e odore di crudité di tunnel carpali?
Perché nulla, nemmeno l’inconscio di David Lynch è più pericoloso e terribile di lui: L’Agente del Caos.

Archetipo: Bryan Fury di Tekken
Punto di forza: Nessuna storia sembrerà più prevedibile o banale con lui in squadra!
Debolezza: … e, spesso, l’imprevedibilità gioca brutti scherzi. E poi, quando guardi a lungo l’abisso, l’abisso guarda dentro di te.
Come potrebbe degenerare: L’Agente è già al servizio dell’Abisso Oscuro e Senzanome, non ha bisogno di degenerare. Riuscirà sempre a produrre il peggio da qualsiasi azione gli si chieda di compiere. Gode della distruzione e le fiammelle che gli colpiscono le gote sono per lui gocce di pioggia a giugno. La combinazione da evitare assolutamente è la sommatoria Agente del Caos + Cthulhu.
Come renderlo utile: L’unica cosa da fare con un Agente del Caos è tentare di incanalare la sua forza in positivo, facendogli comprendere che ogni sua azione avrà delle ripercussioni.
La domanda da porgli è “Vale la pena di tirare tutto all’aria adesso?
Se la sua risposta è un buzzurrissimo “Fuck yeah”, fargli cadere sulle spalle il peso di tutto ciò che ha fatto e della sofferenza che la sua crudeltà ha generato potrebbe essere una buona idea che forse lo calmerebbe quel tanto che basta a non scombussolare la sessione al resto del gruppo.
Se così non fosse, meglio invitarlo ad abbandonare il party.

Tipo #4: Il Martire

Lui è buono. Si sacrificherebbe per chiunque, gratis.
Che palle essere il martire!

Archetipo: Shu in Ken il Guerriero
Punto di forza: Ottimo punching-ball per sobbarcarsi le colpe di tutto il gruppo.
Debolezza: … Anche alcuni png potrebbero pensare la stessa cosa. Tanto lui è buonobuono, mica si lamenta.
Come potrebbe degenerare: Chi ama interpretare personaggi buoni che decidono di sobbarcare sulle proprie spalle The Weight of the World (o la punta di una piramide, che dir si voglia) potrebbe ritrovarsi in situazione di morire in maniera anti-climatica, morendo per pg o png che in realtà per lui contano poco o nulla senza quasi rendersene conto nella sua smania e ricerca del sacrificio.
Come renderlo utile: Per esprimere al meglio il loro potenziale, i Martiri devono avere un obiettivo ben chiaro in mente, un cammino da compiere – che può essere materiale o psicologico – in vista del sacrificio (che può anche non riguardare la perdita della vita ma solo un cambiamento). È giusto che i Martiri tengano sempre ben chiaro in mente ciò che devono fare e come vogliono arrivarci. Il momento del Sacrificio o del Martirio, arriverà e dovrà essere in una scena meravigliosa: ma esiste tempo e luogo.

Avvertenza: Sebbene io riconosca che le tipologie siano molte altre, divise a loro volta in gruppi e sottogruppi, ho cercato di concentrarmi sulle principali.

Avete altri “tipi da gdr” che volete raccontare? Volete ricordare un fatto in particolare nella vostra carriera di Giocatore/DM? Fatevi sentire nei commenti!

 

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Pubblicato da morgen_di_morgengabe

29 anni. Gioco di ruolo da 12 in cartaceo e da 9 in pbc. Co-Gestisco la pagina MorgenGabe, community di divulgazione ludica. Ogni mese organizzo il Gdr al Buio Bologna insieme a La Gilda.

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Un commento su “4 Giocatori di Ruolo: Istruzioni per l’uso”

  1. Taffo Vai al profilo 23 Gennaio 2018 – 11:00

    Nella mia prima quest da master mi sono ritrovato un giocatore che era un misto tra l’Agente del Caos e quello che io chiamo il Bambinone. In pratica portava caos ovunque andasse uccidendo goblin incatenati o rubando gemme preziose per riportare in vita alleati e già dopo 4-5 sessioni voleva cambiare pg perché non gli piaceva la classe o forse perché una volta si era trovato quasi in punto di morte. Dichiarava apertamente davanti a tutti gli altri giocatori, durante la sessione, che voleva far morire il pg per poterlo cambiare. Per un master alle prime armi come me non riuscì a trovare una soluzione se non abbandonando sia lui che l’intero party. Ovviamente non voglio dare la colpa a lui e da master avrei dovuto parlargli e ragionarci da persone mature.
    Mai conosciuto tipi del genere?

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