Le Ricordanze, una giocata che coinvolge un’intera comunità di gioco.

Perchè non provare su www.ilgrandeinverno.it?

Non siamo di quelli che si mettono a masterizzare Babbo Natale ma ci piace pensare di essere riusciti a mettere in chat un appuntamento che dall´apertura, molti anni fa,  viene atteso da parecchi di noi con molto piacere, per un sapore gradevole che questa land ha trasmesso a chi ha deciso di farne uno spazio di tempo libero cui dedicarsi.

E´ una giocata che richiede molta preparazione, sia ai GM che ai Players.
Vi invitiamo, in questa occasione  a provare il nostro gioco e l’adattamento play by chat delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco che dal 2010 offriamo alla nostra utenza ogni sera, dalle 21.00.

Le Ricordanze

Il dodicesimo e i primi dieci giorni del primo mese sono, in tutto il Nord, considerati come i Giorni Bianchi. La tradizioni e le usanze variano a seconda della zona e spesso sono di origine popolare, ancorate a leggende locali: hanno in comune il senso propiziatorio, la richiesta agli Antichi di alleviare con la loro presenza la durezza dell´Inverno e del periodo più rigido che subentra alla fine stessa dei Giorni Bianchi.
Le Ricordanze e il Ballo del Ceppo sono due feste di origine profondamente Nordica, entrambe legate alla Barriera. Marcus Blackhaven le ha introdotte a Grande Inverno nel 157 BT. Le Ricordanze hanno una prerogativa rispetto a tutte le feste di questo periodo: sono strettamente legate a una casata, quella dei Blackhaven e al rapporto dei Lord Alfieri con la popolazione nel periodo della Riconquista tra il 75 e l´80 BT.
La storia della riconquista
Ai tempi in cui Galen Blackhaven partecipò alla spedizione del Sud per la riconquista della Barriera, la popolazione del luogo era sparsa in insediamenti misti e assoggettati alla ferocia della guerra, alla minaccia degli Estranei, conduceva una resistenza che unì alle Forze dell´uomo del Sud. La Milizia di Galen Blackhaven si distinse per coraggio liberando la Barriera: ma la Riconquista era lontana dall´essere ultimata. Il giovanissimo William, concluse la Riconquista intorno al 95 BT con la ripresa del Castello nero, grazie alla capacità del giovane di coinvolgere e unire la popolazione insieme alla milizia: era il 95 BT. Il Castello Nero fu ribattezzato Winterguard e gli uomini che avevano combattuto coi Blackhaven per tutta la Durata della Riconquista durata oltre vent´anni, rimasero là . Fu William Blackhaven a fondare la “Civiltà della Barriera“, incoraggiando la vicinanza tra i Guardiani dell´inverno, sorti ad opera di William, sulle ceneri dei Guardiani della Notte e la popolazione. Il Borgo dei cacciatori era il primo insediamento al castello nero. Una volta l´anno il Borgo dei Cacciatori ricordava l´evento straordinario della riconquista della Barriera da parte di Galen e William Blackhaven, i Guardiani e la comunità del Borgo dei Cacciatori. Sotto l´albero delle Ricordanze a Winterguard avvenne lo storico incontro, alla fine dell´ultima grande battaglia per la riconquista del Castello Nero, tra la gente che aveva combattuto la grande guerra della civiltà della Barriera e l´uomo che aveva organizzato le forze, civili e militari facendone più di un insieme di combattenti grezzi .
Il riconoscimento dei Blackhaven dal vero popolo del Nord, l´evento da cui rinasce la civiltà del Nord, nasce da questo momento in cui William, che noi chiamiamo il Vecchio, viene riconosciuto dalla gente non solo dalle grandi potenze, guida del Nord.
Il Borgo, i Guardiani e i Bruti
I Guardiani nelle ronde oltre la Barriera, quando facevano legna dalla Foresta nera, trovavano bambini lasciati là dai Bruti. E´ cosa nota che i Guardiani tenessero con loro, arruolandoli, quelli grandicelli. Li dedicavano a ruoli di manovalanza, nelle fucine dei Costruttori, o nei magazzini ma gli garantivano un addestramento per poi portarli a indossare il mantello. I piccoli, invece, erano condotti al Borgo. Quei bambini sono chiamati dalla tradizione gli Orfani dell´Antico Sangue. I Vecchi del Borgo custodivano il segreto dei bambini bruti… con gli anni nessuno distingueva i piccoli bruti dai figli dei primi uomini. E sebbene chi conosce il Nord, sa che i capelli chiari e gli occhi azzurri talvolta sono figli di antiche diserzioni nessuno vi faceva più caso.
La festa delle Ricordanze avveniva al 12 mese tra il 18° e il 23° giorno: Blackhaven annualmente stabiliva la data della festa principale. I Guardiani e i pochi civili di Winterguard lavoravano piccoli doni, su al Castello Nero, cose fatte con le loro mani… e poi, mettevano un mantello ROSSO, in memoria del sangue. Per una sola notte. Si laccavano le slitte e scivolavano nella notte delle Ricordanze dal Castello Nero al Borgo, che distava meno di un miglio. Il Borgo preparava un immenso albero decorato con foglie e alcune lampade, per simboleggiare il rosso delle foglie degli Antichi Dei. E li attendevano. Era una gara, che coinvolgeva civili e mantelli, per rinsaldare la vecchia amicizia.
E il borgo scaldava le case, preparava zuppe di radici e minestre, ma chi aveva un animale da latte condivideva schiuma di latte e uova. Si cacciavano cervi per la preparazione. Quando le slitte arrivavano, i bambini del villaggio correvano incontro e il vincitore era portato in trionfo mentre le vecchie scaricavano le slitte con quei poveri doni. Tra quei bambini c´erano i figli dell´antico sangue, confusi al seno con quelli del Nord. E crescevano misti… nelle case dei Primi Uomini.
Le nuove Ricordanze
Dal 160 ad oggi le Ricordanze sono state un silenzio. La guerra del Nord che divide il Sangue ha spento molti significati. La strage del Borgo che avvenne, nel 160 sembra aver lentamente spento il senso di questa festa. Ma l´accordo tra i Bruti del Dono e i Primi Uomini che Marcus Blackhaven ha sottoscritto e l´accoglienza del Lord ad alcuni bambini Wildlings, sembra avere quel sapore. Nel 165 BT le ricordanze tornano ad essere festeggiate. La Cittadella erede del Borgo, attenderà e scalderà le case e attenderà le slitte: i Guardiani torneranno a portare bambini e doni alla gente del Nord ed essi troveranno seni generosi e nordici che facciano dell´Antico Sangue una sola cosa nel nome del Nuovo Nord. The North Remembers.
Questo è il senso delle Ricordanze. Spera e crede.
So say we all. Così diciamo tutti.
Bryndon Whitelight Il Pesce Lupo

Pubblicato da AsoiafIGI

Tutto nasce nel 2000, o giù di lì. Un gruppo di persone provenienti da diverse parti d’Italia, spinta dalla passione per il fantasy e gioco di ruolo,si incontra grazie a un gioco online: Extremelot,la prima land virtuale che ha realizzato quel genere di trasposizione in chat del GDR tradizionale, in cui la resa del personaggio avviene con un’interazione continua tra utenti, attraverso una serie di convenzioni e parametri che regolano lo strumento primario del gioco:la lettura. Avrebbe dovuto essere un interesse momentaneo. Invece è diventata una passione che ci ha visto crescere, negli anni e maturarne un’attività creativa e culturale, ludica, che permette a decine di persone di divertirsi con un pc in modo intelligente e stimolante. L’incontro con la meravigliosa saga di George R.R. Martin, la passione per la sua scrittura straordinaria, corposa, incentrata sul personaggio come motore chiave della storia, ci ha offerto uno spunto splendido, anni dopo,per provare a fare dell’esperienza da giocatori, un passaggio alla gestione di un nuovo progetto. Asoiaf – il grande Inverno è nato così. Con l’ambizioso interesse di fare di un gioco uno strumento culturale, oltre che ludico e stimolante, un movimento di riflessione e uno spazio libero e gratuito, che ci consente di scrivere a più mani una storia autonoma dalle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco,nel rispetto dell’autore e dei suoi diritti, ma ispirata al clima di questi libri bellissimi e avvincenti. Non è solo questo. Negli anni una valutazione attenta dell’utenza ci ha permesso di comprendere l’utilità di questo gioco che utilizza scrittura e lettura come mezzi primari di interazione. La maturazione di uno stile, l’esercizio continuo senza “costrizione” che gli utenti fanno, giocando,permette un’effettiva maturazione della scrittura. Il play by chat è un gioco di ricerca continua anche storica. L’ambientazione, concetto chiave del GDR, è una realtà che per funzionare deve avere una coerenza spazio temporale in sè, puntellata da una logica molto forte di corrispondenze tra regole e tempo della storia inscenata in chat. Oggi IGI,dopo 5 anni di impegno, è una realtà ludico.culturale, senza scopo di lucro, composta da un gruppo di ragazzi che è diventata una comunità e che si considera un movimento a difesa del gioco come strumento di crescita e con una particolare attenzione al fantasy come porta di una dimensione fertile per la fantasia e la creatività. Lo scopo di questo blog è di offrire articoli e approfondimenti della saga che ha ispirato questa esperienza, e che grazie al nostro gioco, contribuiamo a rendere,per molti ragazzi, un approccio alla lettura. Seguiteci e se avete voglia di stimolare mente e creatività iscrivetevi.

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