Resoconti da ICE DAWN – Piccole gocce di brina V

Puntate precedenti:

Racconti dalla Barriera di Conifere: ciò che tormenta Rorik e che lo fa svegliare di soprassalto nelle notti di aurora boreale….

“Gelo…ed uno stridere acuto…crescente….mentre tutto il buio attorno viene colpito da devastanti scosse…lampi di luce purpurea…ed un lamento soffocato che diventa via via più forte, fino a riempire ogni spazio…rimbombando mentre lo stridere diventa un fischio che strappa la carne dalle ossa, bianche come la neve…cancellando ogni cosa attorno…e poi altri lampi di luce ancor più intensa….gelo…..e’ questo il significato di quel termine….mentre le forme acquisiscono dettagli scarlatti….dolore…muto e lancinante…bianco…le ossa bianche stridono tra loro…

..la neve rossa…..

..rossa del mio sangue…ma un altro lacerante respiro mi allontana dal buio dove vorrei rimanere…troppa fatica…troppo dolore…dolore…ma dolore è diverso dall’oblio…dolore e’ ghiaccio e vita….immota e custode di energie primordiali…immota e’ la resistenza…e seppur immobile, così piena di energia…

Sento il respiro doloroso attraversare le mie membra devastate…sento il mio corpo immobile opporre la sua strenua resistenza…il cuore ha un sussulto, pompando sangue fuori dalle vene dilaniate…rivoli di ghiaccio fuso e scarlatto gocciolano attorno a me…ergendo la loro pira funebre al corpo che si ostina a non cadere…

Un’altro battito…altro sangue nella neve candida…il suono rotto e roco della mia voce…che non ricordo di stare usando…frantumata in un lamento di pura agonia…tornare indietro….resistere…..

Le palpebre fluttuano davanti alle cornee vitree, che fissano il terreno che non vuole colpire il mio volto…è tutto totalmente fermo…inalterato…mentre le pupille riprendono appena la loro funzione…

Spasmi e dolore lancinante seguiti da un urlo…il mio urlo…attorno a me il silenzio che segue la battaglia…il mio corpo freme e si adatta…il gelo al petto pulsa ad ogni battito del cuore…ma mi sostiene…non mi permette di cadere…il modo attorno puzza di sangue e morte…corpi attorno a me…il resto dell’armata…possibile che nessuno sia sopravvissuto….

Ed improvvisamente quelle maschere senza volto sono di nuovo dinnanzi a me…nella mia testa…digrignando le loro zanne insanguinate, unico elemento, quelle bocche da fiera demoniaca, sul loro non-volto…

Evocati dal nulla per avventarsi sulla guarnigione…implacabili….infervorati dal sentore del sangue sulle loro oscene labbra…

Poi un’altra epifania…le loro armi…armi umane, maneggiate con maestria sovrumana, mentre la guarnigione veniva sopraffatta in un lampo…

Non l’ho visto arrivare…è semplicemente apparso alle spalle del Primate brandendo l’alabarda, pronto a far razzia delle sue membra…non so cosa mi abbia spinto a lasciare la mia postazione…a disattendere l’ordine imposto dall’alto Precettore, rompendo le fila per ergermi tra lei e l’abominio…probabilmente ora anche lei e’ riversa qui attorno insieme agli altri cadaveri…come dovrei esserlo io, se solo l’alabarda che ho nel petto mi lasciasse cadere nell’oblio oscuro…”

(Rorik finisce trafitto dall’alabarda che ora usa come arma, e che a causa dell’impatto con l’armatura si e’ piegata…questo ha evitato che la picca lo uccidesse ma ha comunque ridotto il Dohrakin in punto di morte, inginocchiato sul campo di battaglia, mentre qualche ora dopo, la sua innata rigenerazione lo ha riportato lentamente in vita… il Primate è inteso come Lanela ed il Precettore come Ramanthus, l’evento è la caduta della Settima Primula)

Racconti dalla Barriera di Conifere: Crya e Rorik

“…Gra…..grande…mo….moooontagna…” balbettò insicura la piccola Crya mentre il pallido sole di quella mattina veniva oscurato dalla imponente figura di Rorik, come al solito perso nei meandri della sua mente, con lo sguardo fisso all’ orizzonte…
Tanto bastò per distrarlo e volgersi verso quella creaturina che a stento cercava di esprimere i suoi primi pensieri indicando con le piccole mani, delineando i contorni di quella scura figura che diventava ogni giorno più familiare…
Il mezzo gigante le rivolse un breve sorriso e la piccola percepì qualcosa di simile a tepore di un affetto, rassicurante come stare al riparo dietro quell’enorme scudo eretto come un pesante muro tra lei e la barriera…e felice come quando la “grande montagna” la sollevava fino oltre la propria testa, durante i lunghi spostamenti del campo, seduta sulla sua spalla a guardare lontano..
Crya guardò verso il cielo con occhi limpidi, ripetendo flebilmente quell’associazione di immagini…
“grande…..montagna…”
…tese una mano…
…il gigante la strinse nella sua….”

Pubblicato da Mentat

Io, Mentat. Residente a Settimo Torinese. Amante del GdR, dei giochi di carte e da tavolo, di strategia, di miniature. Collezionista impavido. Gioco di ruolo da quando avevo 10 anni. Da quando ne avevo 14, ho iniziato l'ascesa verso una maturità ludica in crescendo. Prevalentemente Narratore/Master al tavolo di gioco; esperto di Formazione e Comunicazione nella vita reale. Intendo il gioco di ruolo come teatro attorno al tavolo...ricreare attorno al tavolo la meraviglia che si ha leggendo un romanzo o un racconto, o guardando un film. Aborro sistemi di gioco blockbuster, nonché quelli pesanti e meccanicistici: uso solo motori di gioco valevoli e fluidi, interpretativi e snelli...non servono manuali di centinaia di pagine con regole rigide ed enciclopediche.

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Un commento su “Resoconti da ICE DAWN – Piccole gocce di brina V”

  1. Mentat Vai al profilo 3 Novembre 2014 – 11:56

    La vita è un Gioco? A volte sì….

    Da febbraio 2014 sono nati molti tavoli di gioco, nei quali ho conosciuto amici e non solo giocatori….grandi esperienze, grandi giocate….
    Un commento per fare il punto sugli eventi, una sorta di “Sign’O’The Times”….e per ringraziare i giocatori, magnifici teatranti e prodi fantasisti, che riempiono i tavoli dei miei gruppi di gioco (ICE DAWN, CORPORATION, MUTANTS AND MASTERMINDS, MOTORI IN PISTA, SILENT HILL, HUNTER LA VEGLIA, GLENNASCAUL, D&D SCATOLA ROSSA classico, 180 KM/H, per citare solo i GdR gestiti finora)….un saluto anche a chi ha dovuto, volente o nolente, abbandonare il tavolo per motivi di lavoro o di “vitae”: ringrazio Rorik Ravenish Marco, Balthazar Cristiano detto il Cristo, Marco Sanji, Liliana Vess, Edoardo OldMan Vetere (che ha dovuto purtroppo abbandonare i tavoli, ahimè….dannata vita!), il compianto Satyr BogdanoviK, Diana Benji DidiChan, Paride L. il teatrante, Luca, Lorenzo & Lorenzo (il Vasaio, lo Scioppino e il Killer), i mitici Blink, Giulio e il profeta Enomis.
    E un saluto anche a Matto e Wildrover, per i mesi di emozione passati assieme al tavolo di gioco.
    Un saluto a Seryo, Karim, Giox, Lot e al Pupi, per le partitozze a MAGIC e a HERO QUEST, tra una fusione e l’altra.
    Direi che, per ora, ci fermiamo qui!

    E il Gioco continua, Gens…..fino alla fine delle pagine…..

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